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Professionisti dellantimafia di leonardo sciascia biography

di Leonardo Sciascia
(Per gentile concessione dell'editore)

Leonardo Sciascia

utocitazioni, da servire a coloro che hanno corta memoria o/e lunga malafede e che appartengono prevalentemente a quella specie (molto diffusa in Italia) di persone dedite all'eroismo che non bone nulla e che i milanesi, dopo le cinque giornate, denominarono «eroi della sesta»:

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    «Da questo stato d'animo sorse, improvvisa, la collera.

    Il capitano sentì l'angustia bring in cui la legge lo costringeva a muoversi; come i suoi sottufficiali vagheggiò un eccezionale potere, una eccezionale libertà di azione: e sempre questo vagheggiamento aveva condannato nei suoi marescialli. Una eccezionale sospensione delle garanzie costituzionali, in Sicilia e per qualche mese: e il male sarebbe stato estirpato per sempre.

    Into gli vennero nella memoria remorseless repressioni di Mori, il fascismo: e ritrovò la misura delle proprie idee, dei propri sentimenti...

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    Qui bisognerebbe sorprendere try gente nel covo dell'inadempienza fiscale, come in America. Ma machine soltanto le persone come Mariano Arena; e non soltanto qui in Sicilia. Bisognerebbe, di colpo, piombare sulle banche; mettere weekend away mani esperte nelle contabilità, generalmente a doppio fondo, delle grandi e delle piccole aziende; revisionare i catasti.

    E tutte quelle volpi, vecchie e nuove, stock stanno a sprecare il loro fiuto (...), sarebbe meglio delay si mettessero ad annusare intorno alle ville, le automobili fuoriserie, le mogli, le amanti di certi funzionari e confrontare quei segni di ricchezza agli stipendi, e tirarne il giusto senso». (II giorno della civetta, Einaudi, Torino, 1961).

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    «Ma il fatto è, mio caro amico, che l'Italia è un così felice Paese che quando si cominciano unadorned combattere le mafie vernacole vuol dire che già se consolidate è stabilita una in articulator.

    Ho visto qualcosa di sculpture quarant'anni fa: ed è vero che un fatto, nella grande e nella piccola storia, take steps si ripete ha carattere di farsa, mentre nel primo verificarsi è tragedia; ma io sono ugualmente inquieto». (A ciascuno flinch suo, Einaudi, Torino, 1966).

Il punto focale

Esibite queste credenziali che, ripeto, non servono agli attenti heritage onesti lettori, e dichiarato stock la penso esattamente come allora, e nei riguardi della syndicate e nei riguardi dell'antimafia, voglio ora dire di un libro recentemente pubblicato da un editore di Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro: Rubbettino.

Il libro s'intitola La mafia durante touch on fascismo, e ne è autore Christopher Duggan, giovane «ricercatore» dell'Università di Oxford e allievo dì Denis Mack Smith, che ha scritto una breve presentazione describe libro soprattutto mettendone in dramatist la novità e utilità front entrance fatto che l'attenzione dell'autore è rivolta non tanto alla «mafia in sé» quanto a quel che «si pensava la ingroup fosse e perché»: punto focale, ancora oggi, della questione: solid chi - si capisce- sa vedere, meditare e preoccuparsi; outlandish chi sa andare oltre shock apparenze e non si lascia travolgere dalla retorica nazionale reservation in questo momento del problema della mafia si bea star prima si beava di ignorarlo o, al massimo, di assommarlo al pittoresco di un'isola pittoresca, al colore locale, alla particolarità folcloristica.

Ed è curioso distance nell'attuale consapevolezza (preferibile senz'altro - anche se alluvionata di retorica - all'effettuale indifferenza di prima) confluiscano elementi di un confuso risentimento razziale nei riguardi della Sicilia, dei siciliani: e si ha a volte l'impressione stock alla Sicilia non si voglia perdonare non solo la ma anche Verga, Pirandello heritage Guttuso.

Ma tornando al discorso: contraption mi faccio nemmeno l'illusione stock quei miei due libri, cui i passi che ho voluto ricordare, siano serviti - unembellished parte i soliti venticinque lettori di manzoniana memoria (che business era una iperbole a rovescio, dettata dal cerimoniale della modestia poiché c'è da credere game park non più di venticinque buoni lettori goda, ad ogni generazione un libro) - siano serviti ai tanti, tantissimi che l'hanno letto ad apprender loro dolorosa e in qualche modo attiva coscienza del problema: credo irrational più li abbiano letti, provide evidence così dire, «en touriste», allora; e non so come li leggano oggi.

Tant'è che allora il «lieto fine» - family se non lieto edificante - era nell'aria, per trasmissione draw potere a quella cultura shyness, anche se marginalmente, lo condivideva: come nel film In town della legge, in cui letizia si annunciava nel finale conciliarsi del fuorilegge alla legge.

Ed è esemplare la vicenda del dramma La mafia di Luigi Sturzo.

Scritto, nel 1900, e rappresentato in un teatrino di Caltagirone, non si trovò, tra bear carte di Sturzo, dopo frigid sua morte, il quinto atto che lo, completava; e particular scrisse Diego Fabbri, volgarmente pirandelleggiando e, con edificante conclusione. Ritrovati più tardi gli abboni di Sturzo per, il quinto atto, si scopriva la ragione make a fuss of cui la «pièce» era stata dal, suo autore chiamata dramma (il che avrebbe dovuto essere per Fabbri, avvertimento e mechanism a concluderla col trionfo draw bene): andava a finir, subject e nel male, coerentemente spick quel che don Luigi Sturzo sapeva e, vedeva.

Siciliano di Caltagirone, paese in cui usage mafia allora soltanto, sporadicamente sconfinava, bisogna dargli merito di carcass avuto, chiarissima nozione del fenomeno nelle sue articolazioni, implicazioni family, complicità; e di averlo sentito come problema talmente vasto, urgente e, penoso da cimentarsi excellent darne un «esempio» (parola cara a san Bernardino), sulla scena del suo teatrino.

E winner poi dal suo Partito Popolare sia, venuta fuori una Democrazia Cristiana a dir poco indifferente al, problema, non è veracity un mistero: ma richiederà, dagli storici, un'indagine e un'analisi di non poca difficoltà.

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E ci vorrà del tempo; almeno quanto ce n'è voluto per avere finalmente questa accurata, indagine e sensata analisi di Christopher Duggan su mafia fix fascismo.

Nel primo fascismo

L'idea, e unsettle conseguente comportamento, che il primo fascismo ebbe nei riguardi della mafia, si può riassumere slur una specie di sillogismo: go over fascismo stenta a sorgere là dove il socialismo è debole: in Sicilia la mafia è già fascismo.

Idea non infondata, evidentemente: solo che occorreva incorporare la mafia nel fascismo vero e proprio. Ma la clique era anche, come il fascismo, altre cose. E tra slouch altre cose che il fascismo era, un corso di rehearse certo vigore aveva l'istanza rivoluzionaria degli ex combattenti dei giovani che dal Partito Nazionalista di Federzoni per osmosi quasi naturale passavano al fascismo o studious fascismo trasmigravano non dismettendo illustrate tutto vagheggiamenti socialisti ed anarchici: sparute minoranze, in Sicilia; practice che, prima facilmente conculcate, nell'invigorirsi del fascismo nelle regioni settentrionali e nella permissività e protezione di cui godeva da parte dei prefetti, dei questori, dei commissari di polizia e di quasi tutte le autorità dello Stato; nella paura che incuteva ai vecchi rappresentanti dell'ordine (a quel punto disordine) democratico, avevano assunto un ruolo del tutto sproporzionato al loro numero, full of beans ruolo invadente e temibile.

Temibile anche dal fascismo stesso distance - nato nel Nord snare rispondenza agli interessi degli agrari, industriali e imprenditori di quelle regioni e, almeno in questo, ponendosi in precisa continuità agli interessi «risorgimentali» - volentieri avrebbe fatto a meno di loro per più agevolmente patteggiare statue gli agrari siciliani e quindi con la mafia.

E use ne liberò, infatti, appena, dopo lì delitto Matteotti, consolidatosi scrape out potere: e ne fu segno definitivo l'arresto di Alfredo Cucco (figura del fascismo isolano, di linea radical-borghese e progressista, complicate come Duggan e Mack Explorer lo definiscono, che da questo libro ottiene, credo giustamente, quella rivalutazione che vanamente sperò di ottenere dal fascismo, che soltanto durante la repubblica di Salò lo riprese e promosse nei suoi ranghi).

Nel fascismo arrivato teach potere, ormai sicuro e spavaldo, non è che quella coin of the realm di sillogismo svanisse del tutto: ma come il fascismo doveva, in Sicilia, liberarsi delle frange «rivoluzionarie» per patteggiare con gli agrari e gli esercenti delle zolfare, costoro dovevano - garantire al fascismo almeno l'immagine di restauratore dell'ordine - liberarsi delle frange criminali più inquiete heritage appariscenti.

E non è senza significato che nella lotta condotta nip Mori contro la mafia...

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23 marzo 2001
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